Nuova Riveduta:

Genesi 45:16

Ge 46:1-7, 28-30
Intanto la voce si diffuse nella casa del faraone, e si disse: «Sono arrivati i fratelli di Giuseppe». Questo piacque al faraone e ai suoi servitori.

C.E.I.:

Genesi 45:16

Intanto nella casa del faraone si era diffusa la voce: «Sono venuti i fratelli di Giuseppe!» e questo fece piacere al faraone e ai suoi ministri.

Nuova Diodati:

Genesi 45:16

Il Faraone favorisce i piani di Giuseppe
Il rumore della cosa si sparse nella casa del Faraone, e si disse: «Sono arrivati i fratelli di Giuseppe». Questo fece piacere al Faraone e ai suoi servi.

Riveduta 2020:

Genesi 45:16

Faraone favorisce i piani di Giuseppe
Il rumore della cosa si sparse nella casa del Faraone, e si disse: “Sono arrivati i fratelli di Giuseppe”. Il che piacque al Faraone e ai suoi servitori.

La Parola è Vita:

Genesi 45:16

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La Parola è Vita
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Riveduta:

Genesi 45:16

Faraone favorisce i piani di Giuseppe
Il rumore della cosa si sparse nella casa di Faraone, e si disse: 'Sono arrivati i fratelli di Giuseppe'. Il che piacque a Faraone ed ai suoi servitori.

Ricciotti:

Genesi 45:16

Si seppe dunque, e se ne sparse la voce per tutta la corte del re, che erano arrivati i fratelli di Giuseppe. Se ne rallegrò il Faraone con tutti i suoi ministri,

Tintori:

Genesi 45:16

La notizia si sparse e fu pubblicata altamente nella reggia di Faraone: «Son venuti i fratelli di Giuseppe». E Faraone e tutta la sua famiglia ne ebbero gran piacere.

Martini:

Genesi 45:16

E si sentì dire, e divulgossi di bocca in bocca per la reggia di Faraone: Sono venuti i fratelli di Giuseppe: e Faraone, e tutta la sua famiglia ne provò gran piacere.

Diodati:

Genesi 45:16

E il grido ne fu udito nella casa di Faraone, e fu detto: I fratelli di Giuseppe son venuti. E la cosa piacque a Faraone ed a' suoi servitori.

Commentario abbreviato:

Genesi 45:16

Versetti 16-24

Faraone fu buono con Giuseppe e con i suoi per amor suo. L'Egitto avrebbe ripagato la perdita seguita alla loro emigrazione. Così quelli a cui Cristo destina la sua gloria divina non devono guardare alle cose di questo mondo. Quello che otteniamo dai godimenti delle cose temporali non è altro che vanità: non possiamo essere sicuri di averli sempre e ancor meno possiamo sperare di portarceli via un giorno. Distogliamo i nostri occhi e i nostri cuori dal mondo: ci sono cose migliori a noi riservate in quella terra benedetta, dove Cristo, il nostro Giuseppe, andò a prepararci un posto. Giuseppe si congedò dai suoi fratelli con un avvertimento opportuno: "Guardatevi di non cadere lungo il cammino". Egli sapeva che essi erano anche litigiosi e, avendoli perdonati in tutto, li lascia con questa incombenza affinché non si rimproverino gli uni gli altri. Questo comando il nostro Signore Gesù l'ha dato anche a noi e cioè che ci amiamo gli uni gli altri. Poi, per quel che accade o è già avvenuto, non cadiamo ulteriormente, poiché siamo fratelli e abbiamo tutti uno stesso Padre. Siamo tutti colpevoli e invece di litigare a vicenda, cerchiamo di occuparci di noi stessi. Siamo, o speriamo di essere, perdonati da Dio che offendiamo e, quindi, dovremmo essere pronti a perdonarci gli uni gli altri. Siamo "ciò nonostante" quella via che ci conduce alla terra d'Egitto, dove troviamo molti che cercheranno di mettersi contro noi. Siamo pure una via che conduce alla divina Canaan, dove speriamo di essere per sempre nella pace perfetta.

Riferimenti incrociati:

Genesi 45:16

Ge 16:6; 20:15; 34:18; 41:33; De 1:33; 2Sa 3:36; 2Cron 30:4; Est 1:21; 2:4; 5:14; At 6:5

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